Dalla Gazzetta di San Severo

San Severo: “Quartiere in movimento” torna a correre e diventa realtà. Il volontariato crea solidarietà, attrattività, e posti di lavoro.

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È stato presentato venerdì sera, nella suggestiva galleria comunale di arte moderna “Luigi Schingo”, il progetto “Quartiere in movimento”.Sostenuto dalla Fondazione “Con il Sud”, “Quartiere in movimento” è stata un’idea generata dalla “Consulta delle associazioni di volontariato”, per promuovere la proficua applicazione del “Fattore T”, il tempo, che ogni volontario dedica con spiccato senso dell’altruismo e senza nessun altro fine (sottraendolo alla propria vita personale) come strumento di recupero e inclusione sociale. La prima realizzazione dell’idea c’è stata a gennaio e giugno dello scorso anno, nel popoloso quartiere di via Luisa Fantasia, la donna sanseverese barbaramente uccisa (per vendetta) da un commando criminale davanti al figlio e che andrebbe ricordata in modo solenne (lo si sta chiedendo da tempo), anche perché riposa in pace nel cimitero cittadino. Nella seconda fase, “Quartiere in movimento” è diventato un progetto sostenuto da Fondazione “Con il Sud”, voluto e promosso dalle associazioni iscritte alla Consulta: Crescere Insieme; Makondo; Epicentro Giovanile; Legambiente Circolo “Andrea Pazienza” è dal Comune di San Severo. Il fine è promuovere il volontariato come strumento di recupero e inclusione sociale verso i residenti nel Quartiere “Luisa Fantasia”, notoriamente conosciuto come zona ad alto rischio di emarginazione sociale. Ad illustrare il progetto che ha partecipato al bando, sono stati: Grazia Pepe, presidente dell’associazione Famiglie Crescere Insieme e responsabile di progetto “Quartiere in Movimento”; Veronica Tonti, presidente associazione culturale Makondo; Renato Regina, presidente del circolo Legambiente “Andrea Pazienza” San Severo;don Nico D’Amicis, direttore dell’Epicentro Giovanile diocesano. Gli interventi, moderati da Giorgio Ventricelli, sono stati preceduti dal Consigliere comunale, Antonio Stornelli e da Zelinda Rinaldi, presidente della “Consulta delle associazioni”, che tanto ha dichiarato: “Dal volontariato parte la spinta propulsiva che può mettere in moto una comunità dormiente e un po’ sfiduciata, a cui dare un contributo sostanziale. Finalmente sono partiti due progetti importanti e fattivi come il ‘Quartiere in movimento’ e la ‘Spesa sospesa’, che potrebbero dare un segno concreto alle necessità più urgenti del territorio. Spero che le due iniziative si sovrappongano, in modo da utilizzare al meglio anche i ‘Centri d’ascolto’ che nasceranno. In realtà – continua Rinaldi – non è il gesto finale che c’interessa, come volontari. Il vero obiettivo resta quello di creare ‘la Rete’ tra tutte le realtà associative e le persone di buona volontà, per dare risposte, da cittadini a cittadini, seguiti dagli amministratori comunali, a chi ha veramente bisogno”. Il presidente della Consulta, supportata dal direttivo e dagli altri presidenti, entra nel merito: “Sono progetti divulgati a tutte le associazioni iscritte alla Consulta, nessuna esclusa, come dimostrano i verbali delle riunioni, che abbiamo innescato con il volontariato e grazie a Fondazione Con il Sud, che li ha finanziati, ha dato la chance anche per far nascere qualche posto di lavoro per tutta la durata dei progetti. Oggi, anche queste poche retribuzioni per chi lavora ai progetti, gratificano i giovani e chi ha bisogno per sostenere le famiglie”. Logicamente, i volontari tali restano, mentre le piccole somme di denaro, saranno percepite da chi dovrà realizzare i progetti, come previsto dai bandi. “Il Terzo settore si riconferma un anello importante per chi ha necessità – ha concluso, Zelinda Rinaldi – Noi volontari non percepiamo nulla ma creiamo per gli altri. I progetti sui quali ci applichiamo come volontari, sono cristallini, documentati e li realizziamo pensando davvero al bene comune”. Al tavolo anche Roberto Mazzini dell’associazione “Giolli”, esperto di “Teatro Forum”, tecnica che rientra nel “Teatro dell’Oppresso” e che prevede la presentazione di una scena problematica come stimolo, e l’intervento degli “spett-attori” per risolvere la situazione o cercare le strade possibili tramite la loro sostituzione al protagonista. Mazzini ha tenutoun seminario formativo rivolto ai volontari del territorio per dare attenzione ai residenti del quartiere.

Beniamino PASCALE